Negli ultimi tempi, sempre più aziende si trovano a fronteggiare casi di dipendenti infedeli che sottraggono dati sensibili per passarli alla concorrenza. Questo fenomeno non solo mette a repentaglio la fiducia tra azienda e dipendente, ma comporta anche gravi conseguenze legali e finanziarie per tutte le parti coinvolte.

Cosa rischia l’ex dipendente?
Le implicazioni legali per chi sottrae informazioni aziendali sono pesanti. Il dipendente può essere accusato di accesso abusivo ai sistemi informatici, furto di dati e violazione del segreto industriale. Questi reati comportano sanzioni penali, oltre alla possibilità di dover rispondere in sede civile per i danni arrecati.

E l’azienda concorrente?
Anche la concorrenza che utilizza dati ottenuti in modo illecito non è esente da rischi. Può essere chiamata a rispondere civilmente per complicità e utilizzo indebito delle informazioni, con l’obbligo di risarcire i danni economici e reputazionali subiti dall’azienda vittima.

Un risarcimento è possibile
La buona notizia è che le aziende danneggiate possono ottenere risarcimenti concreti. Oltre al rimborso delle perdite economiche, è possibile richiedere provvedimenti legali per bloccare immediatamente l’uso dei dati rubati, proteggendo così il proprio patrimonio e le proprie operazioni future.

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