Codice Rosso? No, solo bugie: indagato per stalking, sequestro di persona, violenza sessuale e revenge porn. Assolto grazie alle indagini Waylog – New Intelligence
Ecco un caso reale smontato punto per punto grazie a un'indagine integrata, professionale e legale.
Nota: per tutelare la riservatezza delle persone coinvolte, nomi, contesti e riferimenti diretti sono stati modificati. La protezione della privacy è per noi un valore fondamentale.

Il Caso
Un uomo è stato accusato ingiustamente di stalking, sequestro di persona, violenza sessuale e revenge porn, rischiando pesanti conseguenze legali e con l’immediata applicazione del braccialetto elettronico, prevista tra le misure cautelari del cosiddetto 'Codice Rosso'.

Grazie a un intervento investigativo condotto in modo capillare da Waylog e New Intelligence, l'accusa è stata smontata punto per punto e l’indagato è stato completamente assolto, con richiesta di archiviazione accolta.

False accuse: quando la verità va ricostruita con metodo e competenza
Le accuse, gravi e infamanti, si basavano esclusivamente sulla denuncia di una donna che affermava di essere stata perseguitata, trattenuta contro la sua volontà, violentata e minacciata di diffusione illecita di materiale privato a sfondo sessuale. Tuttavia, una lettura completa e attenta degli atti ha fatto emergere numerose incongruenze e dichiarazioni contrastanti.

Waylog e New Intelligence hanno avviato un’indagine difensiva a 360°, nel pieno rispetto della legalità, con l’obiettivo di fornire alla difesa elementi solidi, tecnicamente inoppugnabili e legalmente validi.

OSINT: il comportamento online smonta la narrazione

Una prima svolta è arrivata grazie a un’attività strutturata di OSINT (Open Source Intelligence). Abbiamo raccolto e analizzato i contenuti pubblici della denunciante sui social media e sul web: foto, post, interazioni e cronologie che ritraevano una persona attiva, spensierata e serena, anche nei giorni immediatamente successivi ai presunti episodi di persecuzione e violenza.

Tra i materiali visionati, sono emerse numerose immagini in abiti succinti e atteggiamenti ammiccanti, in evidente contrasto con lo stato di vulnerabilità e turbamento che la donna dichiarava di vivere.

Un comportamento online incompatibile con il quadro psicologico riferito e con la gravità delle accuse mosse, incluso il presunto revenge porn.

Digital forensics: i dati parlano chiaro

I nostri tecnici hanno analizzato in profondità i dispositivi mobili dell’indagato e della denunciante, utilizzando strumenti di digital forensics certificata e metodologie riconosciute in ambito forense. L’attività ha fatto emergere elementi decisivi per la difesa:

  • messaggistica alterata al fine di modificare il senso delle conversazioni
  • cronologie e dati di localizzazione incongruenti con quanto affermato dalla denunciante
  • la presenza di un software di geolocalizzazione installato non dall’indagato, bensì dalla denunciante stessa
  • un episodio precedente in cui la medesima persona aveva già formulato accuse rivelatesi infondate nei confronti di un altro soggetto
  • il rinvenimento sul dispositivo della denunciante di centinaia di video a contenuto sessuale autoprodotti, alcuni dei quali risultano condivisi con terzi

Ogni elemento è stato acquisito, archiviato e documentato seguendo rigorosamente le procedure legalmente previste, per garantirne la piena validità probatoria in sede giudiziaria.

Sopralluoghi e testimonianze: il contesto reale smentisce l’accusa

Gli investigatori di Waylog e New Intelligence – personale altamente specializzato, con esperienza nelle forze dell’ordine – hanno effettuato sopralluoghi dettagliati nelle aree indicate dalla denunciante.

Le discrepanze tra le sue dichiarazioni e quanto verificato fisicamente sono risultate eclatanti.

Abbiamo inoltre rintracciato e ascoltato un testimone terzo, non ancora sentito dagli inquirenti, che ha confermato elementi fondamentali a supporto della difesa.

Assoluzione e verità ristabilita

Tutto il materiale investigativo è stato messo a disposizione degli avvocati difensori, che lo hanno utilizzato in fase istruttoria per dimostrare l’infondatezza dell’accusa. Il pubblico ministero ha riconosciuto la forza e la coerenza delle prove raccolte, richiedendo l’archiviazione del caso, accolta integralmente dal giudice.

Questo caso dimostra quanto sia importante, in presenza di accuse infondate per reati come stalking, revenge porn, violenza sessiale, sequestro, attivare indagini tempestive, fondate su competenze tecniche e metodo legale.

Waylog e New Intelligence: indagini integrate al servizio della verità

Con competenze che spaziano dall’investigazione classica alla cyber intelligence, dalla digital forensics all’assistenza tecnica in ambito legale, Waylog e New Intelligence collaborano per offrire soluzioni investigative difensive complete, a tutela di chi è accusato ingiustamente.